E' stata approvata dal Parlamento europeo una direttiva che ha per obiettivo quello di fissare un quadro legislativo per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvione, in modo da garantire la tutela della salute pubblica, dell’ambiente, del patrimonio culturale e delle attività economiche.
Il provvedimento, frutto di una posizione comune adottata con il Consiglio, dovrà essere trasferito dagli stati entro due anni nella loro legislazione nazionale. Per far fronte ai problemi derivanti dalle alluvioni, la direttiva prevede la realizzazione di una valutazione preliminare per stabilire quali sono le zone a rischio. Successivamente si dovrà procedere alla mappatura e, infine, dovranno essere elaborati piani di gestione del rischio nell’ ambito dei bacini idrografici.
Il Parlamento concorda che le alluvioni sono fenomeni naturali impossibili da prevenire e che alcune attività umane contribuiscono ad aumentarne la probabilità e ad aggravarne gli impatti negativi. Come richiesto dai deputati, il Consiglio ha accettato di indicare esplicitamente, che tra queste attività figurano «la crescita degli insediamenti umani e l’incremento delle attività economiche nelle pianure alluvionali, nonchè la riduzione della naturale capacità di ritenzione idrica del suolo a causa dei suoi vari usi».
In base alla direttiva, gli stati dovranno svolgere una valutazione preliminare del rischio di alluvione. Il Consiglio prevedeva il completamento di questa valutazione nel 2012, i deputati invece chiedevano di anticipare il termine al 2010. Il compromesso fissa la data al 22 dicembre 2011.
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La Stampa, 28/04/2007)